Se
penso e nel ricordo vedo
il buio
tetro del Sepolcro vuoto,
il
barlume dei tanti ceri accesi
nel
piccolo vestibolo antistante,
e,
innanzi la grande iconostasi,
le luci
delle lampade d’argento
dall’olezzante
fumo,
che
scendono dall’alto,
e sento
il coro in greco
degli
ortodossi che cantano le lodi,
ecco
che mi rivedo
Signore
risorto splenda sempre
inginocchiato
e prono.
Nella nostra
vita splenda sempre
davanti
quella pietra
che ti
accolse, morto, mio Signore.
Tremate
il cuore e gli occhi lacrimanti,
ripenso
al tuo supplizio sulla croce.
Ma
proprio lì, è quel Sepolcro vuoto
che mi racconta la Risurrezione.
Vedo
gli angeli bianchi
e le
pie donne in pianto,
stupite
per il sepolcro vuoto,
che
ascoltano l’annuncio strepitoso:
“Perché
mai tra i morti lo cercate?
È vivo,
è risorto e non è qui?”
Si muta
allora il senso delle lacrime,
il mio
dolore si tramuta in gioia
e, nel
silenzio orante,
il
cuore mio esulta e grida in me
che tu,
Vivente, Eterno, sei mio Dio
ed io
ti adoro e ti proclamo re!
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